mercoledì 28 ottobre 2015
martedì 27 ottobre 2015
Ca' dei Carraresi
by dr. Arianna Gambirasi - Storica dell'Arte, Guida Ufficiale
Ca' dei Carraresi è un palazzetto medievale situato nel cuore di Treviso, tra la Pescheria e Piazza dei Signori. Nel XIV secolo adibito ad albergo, ospitò probabilmente insigni viaggiatori proprio per la sua posizione centralissima. Si chiama Ca' dei Carraresi perché sono stati rinvenuti degli affreschi con lo stemma della nobile famiglia, ma i documenti non riportano affatto la loro presenza nell'edificio:probabilmente furono dipinti da qualche viaggiatore che era alle dipendenze dei Carraresi stessi.
Fino al 10 aprile 2016 Ca' dei Carraresi ospiterà la mostra "El Greco in Italia".
lunedì 26 ottobre 2015
sito internet mostra El Greco
Per ogni informazione e prenotazione di viste guidate alla mostra El Greco in Italia e alla città di Treviso, vai al sito di riferimento:
www.mostraelgrecotreviso.it
www.mostraelgrecotreviso.it
El Greco, Guarigione del cieco
venerdì 23 ottobre 2015
Mostra El Greco: Articolo Corriere del Veneto
by dr. Arianna Gambirasi - Storica dell'Arte e Guida Autorizzata
Interessante articolo apparso sul Corriere del Veneto di oggi.
Buona lettura!!!!
Dal Corriere del Veneto del 23 ottobre 2015
Interessante articolo apparso sul Corriere del Veneto di oggi.
Buona lettura!!!!
Dal Corriere del Veneto del 23 ottobre 2015
La mostra Ca’ dei Carraresi chiude il cerchio delle celebrazioni
per i quattrocento anni della morte dell’oscuro talento cretese
Dalla lezione dei grandi del nostro Rinascimento alle influenze
sui campioni del Moderno. Viaggio inedito nell’arte assoluta
di Isabella Panfido
N
L’ENIGMA
Jacopo Da Ponte e la sua mae-
stria di notturni o d’interni bui,
in mostra Allegoria del fuoco
da Montecarlo, giocano un
ruolo incisivo sulla maturazio-
ne della nuova pittura di El Gre-
co, come ben si delinea in El
Soplon (1570 circa) dalla Colec-
cion Colomer di Madrid, così
come, per atmosfere di quoti-
diana intimità alla Bassano, in
Adorazione dei pastori (1570)
dal Willumsens Musem di Fre-
derikssund. A Parma Domi-
nikos restò colpito dal Correg-
gio (come da sue note sul tomo
delle Vite vasariane) e dal Par-
migianino - vedremo in mostra
l’uno con una inedita Madonna
di San Zaccaria da collezione
privata inglese, l’altro con una
piccola, delicatissima Sacra fa-
miglia; a Roma, vide e criticò il
Michelangelo della Sistina, si
inimicò il Farnese e la commit-
tenza ricca: da qui, luglio 1572,
se ne perdono le tracce fino al
suo arrivo in Spagna.
Del periodo romano di El
Greco vediamo la splendida
Guarigione del cieco in cui si
riconoscono le Terme di Dio-
cleziano e le figure in abiti cin-
quecenteschi di Alessandro
Farnese junior e Juan de Au-
stria, protagonisti a Lepanto. Di
recente attribuzione è in mo-
stra Santa Maddalena peniten-
te dal Museu de Montserrat,
quasi monocroma, accanto al
magnifico Apparizione della
Vergine a San Lorenzo, (1576-
77) da Monforte de Lemos.
Si giunge infine al parallelo
con la modernità: Bacon e Pi-
casso raffrontati con la parata
delle quattro Crocifissioni, di
cui tre da collezioni private e
una dal Zurbaran Trust di
Auckland, e al dittico dalla gal-
leria Barberini di Roma Adora-
zione dei Pastori e Battesimo di
Cristo, dove il genio di El Greco
riesce nell’impossibile dialogo
tra l’ineffabilità divina della
icona ortodossa e il linguaggio
umano della pittura sacra rina-
scimentale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
el 2014 un grande ciclo
espositivo internazionale
ha celebrato i quattrocento an-
ni dalla morte di Dominikos
Theotokopoulos, il talento mi-
sterioso e conturbante chiama-
to El Greco; ma nella evoluzio-
ne/rivoluzione artistica che
portò il maestro di icone di
Candia al genio dalla pittura di-
sarticolata e immateriale di To-
ledo mancava il determinante
decennio (1567 - 1576) trascor-
so in Italia tra Venezia e Roma.
Con la mostra alla Casa dei Car-
raresi di Treviso, curata da Lio-
nello Puppi, affiancato da Sere-
na Baccaglini e un corposo co-
mitato scientifico, l’indagine
storica sull’arte di El Greco va a
comporsi come un disegno
unitario, ferma restando l’ar-
dua, a volte irrisolta, indagine
ricostruttiva della vicenda esi-
stenziale dell’artista.
EL GRECO
Gli orari
La mostra
chiude il 10
aprile 2016
Orari di
apertura:
da martedì a
venerdì 9–19,
sabato e
domenica 9–
20, lunedì
chiuso
DALLE ICONE ALLA NUOVA PITTURA
LA METAMORFOSI DI UN GENIO
NELL’ITALIA DEL CINQUECENTO
Pochissimi i documenti d’ar-
chivio che ne testimonino la
presenza, certo resta il suo arri-
vo a Venezia nel 1567 dal posse-
dimento Serenissimo di Creta,
dove Dominikos, di famiglia
ortodossa, esercitava con suc-
cesso l’arte di pittore di icone,
secondo lo stile veneto-cretese
dei già noti Michael Damaski-
nos e Georgios Klontzas (am-
bedue coinvolti nelle decora-
zione della Chiesa di San Gior-
gio dei Greci), presenti con
opere significative in mostra
nella prima sezione accanto al
Nostro con San Demetrio ( El
Greco era ancora a Candia) e il
magnifico Altarolo per un Mi-
les Christi dalla Galleria Esten-
se di Modena.
Dominikos, giunto in Italia
grazie al fratello Manoussos,
esattore della Serenissima a
Creta poi caduto in disgrazia e
condannato per pirateria, do-
veva contare su entrature di pe-
so per essere introdotto nelle
botteghe più esclusive e affer-
mate della pittura veneziana
del tempo, da Tiziano a Tinto-
retto e Jacopo Bassano. Da loro
apprese la nuova maniera del
dipingere, quella pittura senza
disegno che attraverso il colore
trasformava la luce in segno,
che, sedimentata su un humus
bizantino, avrebbe generato a
breve il fenomeno unico e irri-
petibile della sua pittura.
Ecco dunque in mostra raf-
fronti interessanti tra l’ Autori-
tratto di Tiziano dalla Galleria
Palatina di Firenze, un Ritratto
di giovane guerriero del Tinto-
retto (1548-50) e una serie di ri-
tratti di gentiluomini di El Gre-
co, prestiti da Londra e Monte-
Visuale inedita
Da oggi, a Treviso,
l’esposizione sul
periodo giovanile
del gigante di Toledo
carlo, tra cui il piccolo olio su
tela che ritrae Giulio Clovio
(dalla Schorr Collection di Lon-
dra) - il miniaturista dalmata
che si spese a Roma presso il
Cardinal Farnese per quel ta-
lentuoso «giovane candiotto
discepolo di Titian» - vicino al
Ritratto di vecchio, di recente
attribuzione, che mostra già lo
straordinario approfondimen-
to del linguaggio nuovo di Do-
minikos. Ancora di Tiziano è
esposto il San Giovanni Battista
dalle Gallerie dell’Accademia
di Venezia e un grande olio su
tela dal Museo Regionale di
Trapani, San Francesco riceve
le stimmate, del 1525 circa, fon-
ti di linfa per il rinnovamento
di El Greco che dipingerà il
santo di Assisi per tutta la vita:
in mostra un San Francesco, su
rame da collezione privata ac-
canto a una piccola tavola San
Francesco che riceve le stim-
mate dalla Carrara di Bergamo.
Nel misterioso periodo ve-
neziano – Puppi sostiene che
Dominikos deliberatamente
restò defilato se non nascosto -
«Da Tiziano a Correggio
Qui imparò colore e luce»
Il curatore Puppi: per Dominikos il nostro Paese fu tutto
Lionello Puppi, storico dell’arte, professore
emerito di Ca’ Foscari, saggista dalla stermi-
nata produzione, studioso da quasi cinquant’an-
ni di El Greco, curatore della mostra El Greco in
Italia. Metamorfosi di un genio, ospitata alla Casa
dei Cararresi a Treviso, afferma che questa mo-
stra è il tassello mancante al grande ciclo esposi-
tivo europeo dedicato a Dominikos Theotoko-
poulos in occasione del quattrocentenario dalla
morte del pittore avvenuta a Toledo nel 1614.
Cosa ha significato l’Italia nella pittura di El
Greco?
«Tutto. A partire dal soprannome stesso: a To-
ledo si faceva chiamare “Greco” all’italiana e non
“Griego”alla spagnola, per significare che Domi-
nikos si sentiva profondamente italiano. Nato a
Candia, che apparteneva alla Serenissima, da fa-
miglia ortodossa, maestro di icone, arriva a Vene-
zia nel 1567 e diventa italiano, cattolico, pittore
seguace della grande scuola colorista veneziana.
In Italia, nei dieci anni che sappiamo – anche se
con molti vuoti e misteri- si mosse tra Venezia e
Roma, la pittura di Theotokopoulos inventa un
linguaggio radicalmente diverso da quello usato
a Creta nella bottega di maestro di icone».
Quali pittori influenzarono maggiormente
il nuovo stile di El Greco?
«Tiziano innanzitutto. Nella sua elitaria botte-
ga al Biri Grando Tiziano non ammetteva chiun-
que e Dominikos, in grazia di non sappiamo qua-
li buone entrature, riesce a essere accolto; forse
non come lavorante ma con frequenza sufficien-
te per imparare la nuova arte del colore e la mae-
stria nei ritratti, la capacità di entrare in sintonia
con il soggetto dipinto. E poi Tintoretto, verso la
fine della sua permanenza a Venezia: di lui porta
con sé fulminanti accensioni di colore. E certa-
mente Jacopo Bassano, la sua visione della notte,
la luce che disegna. Ma non dimentichiamoci
che Dominikos verosimilmente fu a Parma e vide
Correggio e Parmigianino: sul Correggio ci sono
note di pugno di El Greco sulla copia delle Vite
del Vasari: quella seconda edizione del 1568 che
gli fu portata a Toledo da Federico Zuccari, un vo-
lume fondamentale per gli studiosi di El Greco,
in quanto corredato di molte note e riflessioni
sull’arte italiana, così come i Libri sull’architettu-
ra di Vitruvio, tradotti dal Barbaro».
Cosa rese l’arte di El Greco così speciale, così
inconfondibile e tormentata?
«Di sicuro la sua origine ortodossa e il linguag-
gio della icona che, scardinato dalla influenza
dell’arte del Rinascimento italiano, tornerà a par-
lare sotto forma di colore e luce rinnovate nell’ul-
timo periodo italiano e in tutto il restante della
sua attività a Toledo». (I.Pan.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
giovedì 22 ottobre 2015
Apertura Mostra El Greco 24 ottobre
by dr. Arianna Gambirasi - Storica dell'Arte e Guida Autorizzata
Domani 24 ottobre 2015 ci sarà l'apertura dell'attesissima mostra El Greco in Italia a Treviso, Cà dei Carraresi.
Nel cuore dell'elegante cittadina veneta, a due passi da Venezia, si potranno ammirare molte delle opere più significative di questo artista europeo che ha inaugurato la pittura moderna.
Sarà anche possibile visitare e scoprire l'affascinante Treviso, città d'acqua e città dipinta.....davvero un'occasione imperdibile.
Per informazioni sulla mostra, su Treviso, sulle visite guidate, scrivi una mail a info@theveniceguide.it, oppure telefona al nr. 3383511160.
El Geco, Guarigione del cieco, 1573 ca
lunedì 19 ottobre 2015
Mostra El Greco, Cà dei Carraresi, Treviso
MOSTRA EL GRECO IN ITALIA, TREVISO, CA' DEI CARRARESI
Dal 24 ottobre al 10 aprile 2016
Treviso, Cà dei Carraresi, via Palestro 33-35
Aperture:
Martedì-venerdi: 9.00-19.00
Sabato e domenica: 9.00-20.00
Lunedì chiuso
Biglietto intero: Euro 12,00
Biglietto ridotto: Euro 10,00
Biglietto ridotto speciale: Euro 6,00
Per ogni dettaglio o ulteriore informazione: www.elgrecotreviso.it
Pittore atipico, risultato di incroci di culture, anima vagabonda: Dominikos Theotokopoulos, detto El Greco, nasce a Creta nel 1541.
Nasce in Grecia quando l'isola è assoggettata alla dominazione veneziana; si forma in patria presso i migliori maestri a lui contemporanei, e nel 1567 decide di trasferirsi a Venezia per studiare da vicino le grandi opere di Tintoretto, Tiziano, Veronese.
Nel 1570 si reca a Roma, dove studia i grandi maestri romani, tra cui Michelangelo - già morto, ma ancora molto influente da un punto di vista stilistico - che però, ufficialmente, non ama.
Nel 1577 decide di trasferirsi a Toledo, in Spagna, e qui rimane fino alla morte sopravvenuta nel 1614.
Nella straordinaria opera pittorica di El Greco convivono tutti gli spunti e le intuizioni che ha assorbito in giro per l'Europa: l'uso formidabile del colore appreso a Venezia; l'impostazione ordinata e prospettica dei maestri romani, lo slancio e la passionalità degli spagnoli.
La pittura di El Greco è insieme di tradizione e di innovazione, è saldamente ancorata agli insegnamenti dei grandi maestri, e guarda contemporaneamente al futuro, allungando le figure, i corpi, i volti, esaltando le espressioni, seminando i primi elementi di novità artistica e pittorica che verranno poi ripresi e sviluppati da tanti artisti futuri.
Alla mostra di Cà dei Carraresi si possono ammirare, tra le altre, opere quali La guarigione del cieco, l'Adorazione dei pastori, San Francesco, l'Ultima cena. Accanto a composizioni di altri grandi maestri tra cui il San Giovanni Battista di Tiziano, la Madonna di San Zaccaria del Parmigianino, la Battaglia di Lepanto di Paolo Veronese.
Visite guidate a cura di ARIANNA GAMBIRASI, Storica dell'Arte e Guida Autorizzata.
Se vuoi leggere qualcosa su di me e la mia formazione, clicca qui: www.theveniceguide.it
Visite guidate:
*Gruppi da minimo 9 a massimo 25 persone: Euro 130,00 (+ il costo del biglietto)
*Individuali da minimo 2 a massimo 8 persone: euro 30,00 a testa ( + il costo del biglietto)
*Se vuoi prenotare una guida privata ed esclusiva, ne parliamo insieme. Scrivi una mail a info@theveniceguide.it
Se vuoi prenotare la tua visita guidata, scrivi qui: info@theveniceguide.it; oppure telefona al numero 3383511160.
Indica se desideri avere una visita privata oppure se vieni con un gruppo.
Discuteremo insieme ogni dettaglio!
Le richieste sono numerose, ti prego quindi di contattarmi il prima possibile, dopo che avrai stabilito il giorno e l'orario della visita.
Sarò lieta di accompagnarti alla scoperta di questo straordinario maestro!
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